| Ho partecipato ad un piccolo torneo questo sabato con una lista puramente narrativa tratta dal Journal dei bretoniani (una lista di bretoniani esiliati, senza la benedizione, con meno scelta di personaggi ma con la possibilità di avere uomini d'arme migliori, cannoni e "briganti" che somigliano molto ad una libera compagnia imperiale).
Il gioco per me è ottimo. Non privo di qualche problemino e bisognoso di FAQ (che comunque sono già presenti e sono state promesse a scadenza semestrale). "Gira" come un mix fra 6a e 8va, dove prende la maggiore importanza al movimento, alla psicologia ed alle cariche dalla 6a ma mantiene una certa "grindiness" dei combattimenti, i grossi pezzi e le unità dell'8va (per me, a differenza di molti, ottime e sono uno che ha metà modelli di certi eserciti che arrivano dalla 5a o 6a edizione). I combattimenti durano a lungo per come alcune regole speciali funzionano (instabilità, la "rievocazione" dei nonmorti, determinato, muro di scudi) e per come è stato modificato il test di rotta. Rispetto alla 6a, si può misurare senza patemi e le partite non sono già perse in fase di schieramento od al 3o turno salvo casi eclatanti. Rispetto all'8va, non esistono più orde o "deathstar", la magia non è più un "lancia a caso tutti i dadi che hai e cancella intere unità" ed i mostri grandi sono giocabilissimi e non vengono più uccisi dai cannoni laser.
Ogni unità funziona, perché col ritorno della FU anche le categorie mostruose funzionano, con i nuovi test di rotta e regole gli "schermini" e le truppe "fanterie sacrificabili" come goblin, popolani, truppe di stato funzionano, le cavallerie e fanterie d'èlite colpiscono duro come devono, forse i tiratori e le macchine da guerra hanno subito un nerf importante ma se usate bene risultano l'ottimo supporto che devono essere (i nani non cancellano più mezzo esercito avversario prima del combattimento), mostri e personaggi sono decisamente importanti. La magia è un supporto, più importante che in 6a ma molto meno "game changing" che in 8va.
Una sensazione molto piacevole e molto ragionevole da un punto di vista di gioco, ovviamente personale, è stata che ogni unità aveva un ruolo da svolgere (e bene!) e che, anche nelle sconfitte più complete, ci fosse sempre qualcosa da ottenere, qualche soddisfazione da prendere.
Non c'è più step up e i morti non rispondono, ma per mandarti in rotta devono avere una FU superiore alla tua alla fine del combattimento.
Degli esempi veloci:
-In 6a mi è successo di ripulire metà armata imperiale con 3 cavalieri su pegaso. Non c'è step up, e la rotta è tale su un tiro disciplina non modificabile. Ho solo "volato" con 3 modelli. Una svista minore del mio avversario, un piccolo sforzo mio. Partita praticamente finita subito, esperienza molto spiacevole per lui.
-In 8va non sarei andato da nessuna parte con quei pegasi. Gli spadaccini (in blocco da 20), sarebbero restati determinati e mi avrebbero ucciso, magari con 2-3 turni di combattimento i pegasi. Il mio piccolo sforzo giustamente risulta inutile, ma non certo per una qualche capacità del mio avversario. Potrebbe letteralmente schierare padelle di 20-30 fanti e muoverle in avanti. La partita continua, ma è un tirare continuo di dadi in una guerra di logoramento. Magari vinco lo stesso (ed ho giocato mono-cavallerie bretoniane in 8va per 12 anni senza lamentarmi per carità), ma non è esaltante.
-In WtOW i miei 3 pegasi fanno parecchi danni, ma non è detto il mio avversario vada in rotta. Magari arretra, magari cede terreno. In ogni caso ci metterò tempo ed in quel tempo, giustamente direi, i pegasi verranno caricati da qualche altra sua unità. Il mio "piccolo sforzo" non viene giustamente premiato, la sua svista può essere "corretta" rapidamente. La partita è ancora molto aperta per entrambi, se anche perderà il mio avversario può riparare all'errore che ha commesso. Magari dietro i pegasi ci sono altri settordicimila cavalieri e morirà lo stesso, ma a livello di tattica e manovre lui può rispondere e "togliersi soddisfazioni". Per me, un gioco molto più tattico e molto più gradevole a livello di godibilità. Perché stiamo parlando di un gioco, non di una fonte di stress. Siamo giocatori da tavolo, non masochisti tafazziani.
-Uomini d'Arme bretoniani:
-In 6a qualsiasi cosa li carichi per primi li uccide e probabilmente li manda in rotta. Indipendentemente che siano 20, 30 o 50 di loro.
-In 8va c'è Determinato e forse un personaggio intruppato o vicino a loro a dargli una discreta LD. Non andranno in rotta, probabilmente, pur venendo massacrati, pure anche colpendo per primi. Il problema è che potrebbero venire semplicemente spazzati via da una deathstar (orchi selvaggi con 3 attacchi l'uno, maestri di spada con 2, martellatori con 2, barbari o guerrieri del chaos con 3, lancieri elfi alti che infilzano dalla 4a fila, qualsiasi Ogre, insomma ci siamo capiti). Non vengono travolti subito senza possibilità, ma distrutti progressivamente da una cascata di dadi. Sempre che un arma a sagoma che non scattera (pura fortuna di dado) od una magia lanciata con qualsiasi dado disponibile (cosa puramente fortuita, a livello di dadi E di venti), che non richiede altra abilità che richieda scegliere la tipologia di morte e puntare il dito contro i poveri servi della gleba coi forconi.
-In WtOW i popolani hanno un ruolo molto specifico e lo sanno fare benissimo. Devono, come la guardia imperiale, morire tenendo la linea finché uno Space Ma...ehm volevo dire un nobile cavaliere bretoniano non arriva a ripulire ciò che li sta massacrando. Attaccano poco (quasi tutto ha 1 A in questa edizione, e pure gli attacchi con lancia, comunque misera FO3 senza AP si possono perdere perdendo abbastanza modelli senza step up ed anche l'alabarda con AP-1 non è che faccia magie, anche perché non esiste più QUEL rasoio di Okkam da lanciare sugli omini alabardieri, ed anche esistesse AP=/=FO) ma hanno una serie di regole (Stubborn, Shieldwall, Warband, Horde) che li aiuta a resistere in posizione. Molte di queste regole vanno però decise e "scelte". Stubborn richiede un upgrade all'unità mentre Shieldwall richiede che tu scelga di usare lancia e scudo. Entrambi usabili una sola volta per partita. Non esiste più il Determinato, ma puoi contare sul fatto che, per un turno o due, bloccheranno un avversario.
Io ho giocato la Yeomen Guard, una versione leggermente più forte, ma il funzionamento è identico. Nei due massacri che ho subito, sono morti al 5o e 6o turno. Dopo aver usato le loro abilità una volta sola. Per ucciderli, hanno dovuto A) caricarli al fianco togliendo Warband e Horde con una unità con FU5+, lanciargli una magia con -2LD e togliendogli la LD del generale E dopo avergli fatto "sprecare" Stubborn e Shieldwall nei turni precedenti). Sono ben tre azioni molto specifiche da fare, tutte insieme. Un bel successo strameritato ottenerle per il mio avversario. Io? Ho perso, certo, ma che soddisfazione vederli fare ciò per cui li ho equipaggiati (e schierati in modo ricevano solo cariche frontali)! B) Più prosaicamente, caricarli con 3 unità, da 3 lati diversi, DOPO anche qui avergli fatto "sprecare" Stubborn e Shieldwall.
Se ti pianti su una unità di fanteria "sacrificabile", non la maciulli con magie o valanghe di dadi né la uccidi direttamente perché hai azzeccato ad occhio i '' di distanza.
Vuoi smuovere quell'incudine? Puoi, ma devi inanellare tutta una precisa serie di condizioni.
Io sono un giocatore di "bocca buona", a me piace Warhammer. Vita privata adulta permettendo, gioco 6a, 8va e altro senza problemi, mi adatto. Ma devo dire che a me piace davvero molto il bilanciamento fra i vari "estremi" della edizioni passate che è stato fatto con Old World.
E' una opinione personale, ovviamente, che esprimo senza desiderio alcuno di denigrare o sminuire altri regolamenti (che come detto sopra gioco personalmente e continuerò a giocare), ma diciamo che se avessi dovuto scrivere io una 9a edizione di WHFB, l'avrei scritta così al 90%.
Scusate la prolissità ma volevo esprimere in modo dettagliato quello che penso. |
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che mi mancava... 
Non vedo l'ora che arrivi! 
.Scusate la prolissità ma volevo esprimere in modo dettagliato quello che penso.