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| | Per la resina l'unico modo di piegarlo senza romperla è scaldandola. Non con una fiamma diretta né con il phon ma con una immersione in acqua calda. Pro ed per tentativi con la regola del un pochino per volta è meglio di un disastro veloce |
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| La strada, un tempo una importante via di comunicazione, era divenuta poco più di un sentiero di campagna. Una sola figura si muoveva lenta ed ingobbita sulla strada fangosa.
L’uomo si fermò un attimo, prese la borraccia e bevve un sorso, poi rimise lo zaino in spalla e rincominciò a camminare lentamente con gli stivali che affondavano nel fango. Era un uomo sulla quarantina, robusto. Un anonimo cappotto da viaggio nascondeva un uniforme della fanteria del Reikland con una semplice fascia rosso scuro, distintivo del grado di tenente dell’esercito, cinta in vita.
Il Tenete Kurt Dunkelreiter aveva chiesto espressamente quell’assegnamento infernale e lo stava assolvendo con la stessa lenta determinazione con la quale uno sventratore avrebbe inseguito una morte gloriosa in battaglia. In effetti i cupi pensieri che affollavano la sua mente si discostavano di poco da quelli del più cupo sventratore, anche se nulla traspariva dal suo sguardo ad eccezione di un piglio pericolosamente bellicoso.
In fondo allo zaino, in una custodia di cuoio cerato, l’ordine del Comando Militare del Reikland che lo poneva alle dirette dipendenze del Capitano Maximilian Von Bollendorf, in missione segreta presso la città maledetta. Una delle strade più veloci per trovarsi a due palmi sotto terra, sempre che qualcuno si prenda il disturbo di scavare la fossa... |
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2 replies since 16/2/2016
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